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    Google rinvia l’addio ai cookie di terze parti al 2025


    Il tanto atteso addio ai cookie di terze parti in Google Chrome è stato rinviato un’altra volta, ora a gennaio 2025. Alla base di questo nuovo rinvio ci sarebbero le preoccupazioni dell’autorità antitrust inglese, il Competition and Markets Authority (CMA).

    Google aveva annunciato la deprecazione dei cookie di terze parti già nel 2020, ma l’effettivo addio è stato sempre rimandato. Nel 2024 si aspettava l’inizio di una fase sperimentale, che avrebbe prima coinvolto l’1% degli utenti di Google Chrome per poi essere estesa alla totalità degli utenti. Tuttavia, Google ha comunicato un ulteriore rinvio, questa volta a gennaio 2025.

    A quanto pare, nel suo ultimo report il Competition and Markets Authority (CMA) del Regno Unito ha espresso qualche perplessità su Privacy Sandbox, l’alternativa ai cookie di terze parti di Google. In particolare, Privacy Sandbox non permetterebbe né una concorrenza leale – aumentando ancora di più la posizione di prevalenza di Google nel mercato della pubblicità digitale – né garantirebbe la privacy degli utenti.

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    Da parte sua, Google si è detto disponibile a collaborare con le autorità e con i professionisti del settore, per cercare una soluzione che tuteli il diritto alla privacy e il profitto degli inserzionisti. La revisione di questi processi e il raggiungimento di un nuovo accordo con le autorità ha costretto l’azienda a rinviare ancora una volta l’addio ai cookie.

    Cosa sono i cookie di terze parti?

    I cookie sono piccoli file di testo che vengono installati sul browser o sul dispositivo degli utenti dopo che questi hanno prestato il consenso. Mentre i cookie di prima parte sono gestiti direttamente dal proprietario del sito web, i cookie di terze parti vengono installati da aziende terze, che possono così tracciare gli utenti per mostrare loro annunci personalizzati. Se hai un sito, puoi verificare quali cookie vengono installati dalle terze parti attraverso un cookie scanner.

    L’uso di questa tecnologia è stato spesso criticato, proprio perché invasivo dal punto di vista della privacy. Ecco che, già dal 2019, browser come Mozilla e Safari hanno iniziato a bloccare i cookie di terze parti come opzione predefinita. Ad esempio, Mozilla ha lanciato la Total Cookie Protection, la protezione totale per i cookie, che blocca il tracciamento dell’utente su più siti e si limita a registrare l’attività sul sito che sta visitando.

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    La questione si fa più complessa con Google Chrome perché si tratta del browser più utilizzato al mondo e quello su cui gli inserzionisti fanno più affidamento, quindi la deprecazione dei cookie diventa una faccenda delicata. Con la sua Privacy Sandbox, Google vuole offrire un’alternativa che protegga gli interessi di entrambe le parti, ma ovviamente ci saranno cambiamenti per gli inserzionisti.

    Il futuro senza cookie si prospetta come un futuro molto più incentrato sui dati di prima parte, acquisiti direttamente dagli utenti, con un focus maggiore sul marketing contestuale e di relazione. Ora più che mai diventa importante costruire una relazione solida con gli utenti, attraverso contenuti di valore che risolvano le problematiche del proprio target.

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