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    difendersi dalle false convocazioni giudiziarie


    Attraverso una tecnica phishing, i criminali informatici inviano nuove truffe online con false e-mail giudiziarie ingannando la vittime ad estorcere denaro

    Una delle truffe online più comuni nel mondo digitale è quella che simula false convocazioni giudiziarie. Spesso, questi messaggi fraudolenti utilizzano una tecnica di phishing, con il quale i cybercriminali utilizzano il logo dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale e firmati dal Capo della Polizia, attirando le povere vittime ad indurle a rivelare informazioni personali o a effettuare pagamenti.

    Spacciandosi per l’Agenzia Europea di Polizia (Europol), i truffatori inviano false convocazioni giudiziarie, accusando le vittime di gravi reati come la pornografia infantile e la pedofilia, con lo scopo di spaventare le vittime inducendole a rivelare informazioni personali o a pagare somme di denaro.

    Truffe online: difendersi dalle false convocazioni giudiziarie

    Come funzionano le truffe online giudiziarie

    Sfruttando l’immagine di istituzioni autorevoli, i truffatori inviano false convocazioni giudiziarie, accusando ingiustamente la vittima di reati sessuali online. Con l’obiettivo di intimidire la vittima e indurla a pagare, viene accusata di reati di pedopornografia minacciandola con l’emissione di un mandato d’arresto e l’iscrizione ad un archivio dei delinquenti sessuali, entrambi inesistenti.

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    I truffatori, sfruttando la paura e l’inganno, inviano lettere false che simulano un’indagine penale per reati sessuali. In questo modo, costringono le vittime a contattarli via email, estorcendo loro denaro in cambio di una falsa archiviazione del caso. È una truffa illegale che mira a terrorizzare e sfruttare la vulnerabilità delle vittime.

    L’obiettivo finale di queste truffe online è quello di indurre il destinatario a compiere azioni che vanno a proprio vantaggio. Tramite una comunicazione minacciosa e manipolatoria, i truffatori cercano di creare nel destinatario uno stato di agitazione e preoccupazione, spingendolo a contattare immediatamente il mittente e a fornire le informazioni richieste entro e non oltre le 72 ore, inviando le proprie giustificazioni.

    Per concludere, la Polizia Postale mette in guardia gli utenti contro queste e-mail fraudolente, che imitano le comunicazioni ufficiali delle forze dell’ordine. Ricarda che, nessuna forza di polizia contatterebbe mai un cittadino tramite e-mail o messaggi per chiedere denaro o dati personali minacciandoli con azioni legali.

    Siete mai state vittime di truffe online? Fatecelo sapere con un commento qui sotto e rimanete sempre sintonizzati su tuttotek.it per altre news.



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