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    Recensione Frostpunk 2: affrontare un lungo gelido inverno


    Sopravvivere, ma a quale costo? Frostpunk 2 non è solo un city builder, ma un’esperienza brutale che ci mette faccia a faccia con noi stessi e con la natura umana. Quanto leggerete in questa recensione è solo un antipasto dell’amaro boccone rappresentato dalla nuova opera di 11 bit studio

    Lo studio polacco 11 bit non è nuovo ad offrire ai giocatori dei pugni nello stomaco piuttosto che semplici opere di intrattenimento. Già This War of Mine e l’originale Frostpunk chiedevano al giocatore di farsi carico di vita e morte di piccole comunità che, per quanto digitali, non era facile trattare con distacco. Un po’ per l’ispirata direzione artistica, un po’ per la crudezza e attualità (sigh) di alcuni dei temi trattati, risulta impossibile non farsi coinvolgere e sentire il peso di ogni scelta. E Frostpunk 2 non è da meno. In questa recensione scopriremo come una persona tutto sommato moderata abbia trovato nella repressione, nell’indifferenza e nel pugno di ferro l’unico mezzo per andare avanti.

    Un lungo inverno | Recensione Frostpunk 2

    L’universo narrativo del titolo di 11 bit ci porta in un XIX° secolo alternativo, caratterizzato da un’estetica che non si discosta molto dal classico steampunk. Sono passati 30 anni dall’arrivo del gelo perenne. Su quali siano le motivazioni di questo cataclisma, già il primo Frostpunk era abbastanza vago (ed il seguito non ci aiuta di più in tal senso). L’insediamento gestito nei panni del Capitano è oramai diventato una città vera e propria. La morte del nostro precedente alter ego passa la palla della gestione di Nuova Londra nelle nostre mani di Sovraintendente. Un compito molto più complesso che nel primo capitolo

    Mentre quest’ultimo si concentrava sulla lotta per la sopravvivenza di una piccola comunità, il secondo espande il mondo di gioco, con una mappa più vasta e diverse fazioni in contrasto fra loro. Il nostro obiettivo sarà sempre quello di garantire la sopravvivenza dei nostri cittadini, e questa volta si parla di decine di migliaia di persone, e la prosperità della città.

    Le dinamiche di costruzione e gestione delle risorse si andranno a intrecciare con i delicati equilibri politici e con alcune scelte morali che metteranno il giocatore a dura prova. Perché durante la glaciazione, avremo due grossi nemici: il gelo e noi stessi. E basteranno poche scelte poco lungimiranti a compromettere la nostra partita e portarci al Game Over.  

    Frostpunk 2 presenta due modalità. La campagna principale è suddivisa in un prologo e cinque capitoli. Per avanzare in ognuno dei capitoli bisogna completare degli obiettivi, suddivisi in principali e opzionali. Questi potrebbero cambiare anche dinamicamente in base alle nostre scelte.

    Il giocatore dovrà però allo stesso tempo tenere sotto controllo tutti gli aspetti della vita a Nuova Londra (e delle sue colonie, come vedremo più avanti) onde evitare che, nonostante si siano soddisfatti gli obiettivi, si vada comunque incontro alla disfatta. Il gioco da, comunque, la possibilità di ripartire da salvataggi automatici o manuali, per cui il mio consiglio è di salvare spesso, o almeno prima di intraprendere scelte cruciali.

    Contestualmente al procedere della partita, gli elementi narrativi verranno mostrati al giocatore sotto forma di immagini statiche (molto curate) accompagnate da poche righe di testo. Al momento della recensione, la campagna è abbastanza scarna di contenuti, ma funziona. Bisogna però ricordare che anche il primo capitolo è stato espanso progressivamente nel tempo con DLC ed espansioni.

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    È poi presente una modalità definita Utopia, ovvero uno scenario libero che prevede, dopo aver impostato alcuni parametri quali mappa, obbiettivo a lungo termine e fazioni, di procedere con lo sviluppo del vostro insediamento in maniera più libera e di sperimentare con i sistemi e le meccaniche del titolo.

    Recensione Frostpunk 2: affrontare un lungo gelido inverno

    A New Engine | Recensione Frostpunk 2

    Prima di addentrarci sulle dinamiche e novità che caratterizzano il titolo, mi permetto una piccola digressione sul comparto tecnico del gioco. Frostpunk 2 abbandona il precedente motore grafico per passare ad Unreal Engine. Questo rende il titolo abbastanza scalabile e la resa visiva è ottima, grazie ad una direzione artistica semplice ma altamente curata.

    Nonostante i requisiti di sistema, sia minimi che raccomandati, siano contenuti, mi sembra utile sottolineare che, come per altri esponenti del suo genere, Frostpunk spremerà la vostra CPU. La grossa molte di calcoli messi in gioco potrebbe infatti causare alcuni rallentamenti o importanti cali di frame rate.

    Durante la mia partita i rallentamenti erano frequenti anche a impostazioni medie, nonostante il mio sistema superi di gran lunga i requisiti raccomandati, con un Ryzen 7 5800H rispetto al consigliato Ryzen 5 3700x (al netto che chiaramente il mio è un sistema mobile). Il titolo verrà inoltre rilasciato per PS5 e Xbox Series X/S nel corso del 2025, mentre su PC è già disponibile dal 20 Settembre.

    Recensione Frostpunk 2: affrontare un lungo gelido inverno

    A Brave New World | Recensione Frostpunk 2

    Frostpunk 2 abbandona la struttura a raggiera, più rigida e concentrata sul generatore centrale. Ora la città può espandersi liberamente all’interno di una griglia composta da tasselli esagonali.

    Ogni esagono è inizialmente ricoperto dal ghiaccio. Prima di poter costruire, è necessario liberare gruppi di tasselli con i nostri rompighiacci. Successivamente si potranno costruire o ampliare distretti specializzati: zone residenziali per ospitare i cittadini, distretti industriali per estrarre risorse come carbone o materiali per costruire, e distretti alimentari per garantire la produzione di cibo. Ogni distretto porterà vantaggi all’insediamento principale, ma avrà un costo in termini di calore, forza lavoro e risorse.

    Sarà inoltre possibile costruire i cosiddetti Centri, ovvero strutture speciali di supporto da posizionare nei pressi dei distretti di riferimento, e gli Edifici, ognuno con funzioni peculiari da posizionare all’interno dei distretti stessi e che ne aumentano la produttività o forniscono altri bonus (e malus). La maggior parte di questi saranno disponili solo dopo aver studiato quella tecnologia nell’Istituto di Ricerca (che appartiene alla categoria degli Edifici).

    Nello sviluppo della nostra città sarà poi importante considerare anche i vantaggi e gli svantaggi della vicinanza di due o più distretti. Costruire due distretti vicini o adiacenti al generatore ne ridurrà il consumo di calore. Ma ad esempio posizionare un distretto industriale o di estrazione vicino ad uno residenziale aumenterà il degrado.

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    Trascorse poche settimane, le riserve presenti nei giacimenti che circondano Nuova Londra cominceranno però a scarseggiare. A questo punto diventerà fondamentale esplorare la mappa di gioco tramite squadre di spedizione generete e dipendenti dal distretto logistico. Potremmo così trovare altri giacimenti, vecchi avamposti da poter sfruttare per ottenere periodicamente risorse, rendere più efficiente la ricerca o trasformarli in vere e proprie colonie.

    Tutto ciò aumenta esponenzialmente le attenzioni richieste al giocatore, che si troverà a gestire più insediamenti, e gli scambi di risorse fra questi. Ma esplorare fin da subito è necessario per non arrivare al collasso della città principale. O per trovare materiali altrimenti non accessibili, come i nuclei. Alcune di queste colonie potrebbero poi proporvi delle sfide particolari, come affrontare le fuoriuscite di gas tossici.

    Recensione Frostpunk 2: affrontare un lungo gelido inverno

    Per sopravvivere bisogna saper gestire le risorse…. | Recensione Frostpunk 2

    Sopravvivere nelle lande gelate di Frostpunk significa riuscire da una parte ad avere sufficienti risorse per la costruzione e mantenimento delle strutture. Dall’altra far sì che la nostra popolazione non soccomba al freddo, alle malattie o alla fame. Le principali monete di scambio sono i buoni calore (vera e propria valuta nel mondo di gioco), i prefabbricati (che vanno a sostituire legno e acciaio del primo capitolo) e la forza lavoro. E già chiamare moneta di scambio i lavoratori fa capire quanto questo gioco mi abbia disumanizzato. La terraformazione e la costruzione dei distretti necessitano di queste tre risorse. 

    Inoltre, ogni struttura consumerà calore, altro parametro fondamentale per evitare che parte della popolazione soccomba al gelo. Ma il freddo non è l’unico nostro problema. I nostri cittadini dovranno confrontarsi con la scarsità alimentare, il degrado cittadino, la criminalità e le malattie. Questi aspetti sono rappresentati nel nostro HUD dalle relative icone, ed è possibile controllare dinamicamente quale delle nostre scelte, e come, sta influendo quell’aspetto.

    Recensione Frostpunk 2: affrontare un lungo gelido inverno

    ….e le persone | Recensione Frostpunk 2

    Fino adesso ci siamo concentrati sugli aspetti più strutturali, evoluzione di quanto visto nel primo capitolo. Ma Frostpunk 2 introduce, giusto per non far annoiare il giocatore, anche un interessante sistema di gestione sociale della Città. Periodicamente, infatti, ci troveremo a proporre (o semplicemente votare) nuove leggi. Queste andranno ad influenzare sia i parametri di cui sopra (ad esempio la legge marziale riduce il costo delle pattuglie che a loro volta riducono la criminalità), sia il nostro rapporto con le varie fazioni, che hanno ideologie e visione del futuro contrastanti.

    Alcune decisioni porteranno all’attivazione di eventi specifici (e molto spesso molto d’impatto). Ogni legge deve ottenere almeno 51 voti favorevoli su 100, per cui è necessario negoziare continuamente con i rappresentanti dei diversi gruppi, facendo promesse o concessioni.

    Il nostro rapporto, e quindi supporto, da parte delle diverse fazioni dipende dalle scelte che faremo, in quanto per forza di cose, non sarà mai possibile accontentare tutti i gruppi. Inoltre, non mantenere una promessa, oltre a peggiorare il rapporto con quella parte, mina la nostra credibilità come leader. E questo può portare a rivolte, sabotaggi o addirittura una guerra civile.

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    Mantenere il ruolo di Sovrintendente significa quindi bilanciare ogni decisione, destreggiarsi quasi come danzando fra un’ideologia e l’altra, al fine di mantenere l’equilibrio. Cosa in cui io non sono riuscito, e ne ho pagato le conseguenze.

    Recensione Frostpunk 2: affrontare un lungo gelido inverno

    La mia esperienza

    Dopo avervi illustrato quanto il gioco ha da offrire, per giungere alle conclusioni non posso che tirare in ballo la mia personalissima esperienza. E anche molto personale, e probabilmente poco condivisibile, potrebbe essere il mio giudizio sul titolo.

    Come anticipato, la campagna è composta da un prologo e cinque capitoli veri e propri. Fino al completamento del terzo, sono riuscito a giocare in maniera equilibrata ed effettivamente fare molta attenzione a pesare ogni scelta e cercare il più possibile di rispettare le varie fazioni e preservare la vita umana. Arrivato al quarto capitolo, forse per errori accumulati durante la partita, questo non è stato più possibile. Indipendentemente dalle mie scelte, non riuscivo a proseguire, e mi sono trovato a ricaricare inutilmente lo stesso salvataggio più e più volte.

    L’unico modo che ho trovato per andare avanti è stato quello di mettere da parte la mia umanità digitale e considerare quei numeri a schermo non più come vite umane (digitali a loro volta, s’intende), ma solo come numeri. Alla fine, ogni scelta aveva perso il suo connotato morale, ma rappresentava solo l’ennesimo elemento di un’equazione, il cui fine ultimo era raggiungere l’obiettivo.

    Tutto ciò ha fatto anche si che, nonostante il mio iniziale appoggio alla fazione dei Nuovi Londinesi, versati al progresso, alla fine abbia dovuto fare affidamento sulla fazione degli Assertori, tradizionalisti, classisti e mio braccio armato. E l’unico modo per raggiungere pace e stabilità a Nuova Londra, ultimo obiettivo della campagna, è stata l’epurazione della fazione che mi si opponeva.

    Probabilmente questo scenario fa parte della visione degli sviluppatori, e offre in effetti molti spunti di riflessione. Ma mi ha lasciato con un grande interrogativo (oltre che l’amaro in bocca). Quanti giocatori, all’ennesimo Game Over, riuscirebbero a far fede ai loro ideali, e non tralascerebbero invece tutto per dedicarsi ad azioni meccaniche per portare a casa il risultato? E quanti invece riaffronterebbero sempre lo stesso scenario più volte per ottenere il finale più positivo possibile?

    Onestamente non so dare una risposta, e penso che tutto dipenda dalla passione per i city-builder e giochi gestionali. Ritengo corretto però evidenziare che la mia valutazione complessiva terrà conto di queste considerazioni, tenendo anche a mente la ridotta varietà di contenuti attualmente offerti.

    E voi cosa ne pensate? Pronti a sopravvivere al gelo? Quanti tentativi avete fatto prima di riuscire a terminare vittoriosi la campagna? Fatecelo sapere nello spazio commenti. E continuate a seguirci su tuttotek.it e sulle nostre piattaforme social, per recensioni, guide e aggiornamenti sul mondo dei videogiochi e non solo. Inoltre, se siete interessati a chiavi di gioco a prezzi vantaggiosi, vi consigliamo di dare un’occhiata al catalogo di Instant Gaming!

    Un freddo pugno nello stomaco!

    Punti a favore

    • Gameplay espanso rispetto al precedente capitolo
    • Comparto tecnico e artistico molto solido
    • Trasmette molto bene il senso di costanza minaccia da parte di un mondo ostile
    • Il peso delle proprie scelte si sente…

    Punti a sfavore

    • …ma l’eccessiva difficoltà può portare a distaccarsi dal contesto
    • La povertà (attuale) dei contenuti si fa sentire
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