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    Recensione The Legend of Heroes: Trails through Daybreak, un nuovo inizio


    Scopriamo insieme, in questa recensione dedicata, se e quanto ci abbia convinto The Legend of Heroes: Trails through Daybreak, l’atteso soft reboot della serie di Nihon Falcom

    Trovarsi di fronte ad una saga già avviata, piena di capitoli intersecati fra loro tramite avvenimenti e personaggi senza conoscere tutto ciò che è avvenuto nei capitoli già usciti potrebbe essere decisamente destabilizzante, in qualsiasi media di intrattenimento. E dopo ben dieci capitoli, la serie di The Legend of Heroes (qui la nostra recensione di Cold Steel IV!) era decisamente arrivata ad un impasse. Nihon Falcom si è infatti trovata ad un bivio in cui la necessità di rinnovarsi, per attrarre nuovi videogiocatori, doveva necessariamente andare a braccetto con quella di accontentare comunque i fan di vecchia data che la serie l’hanno portata avanti per decenni, specialmente in occidente. E quindi cosa fare? Un colpo di spugna: parliamo di Trails trough Daybreak in questa recensione.

    The Realm of Death and Play  | Recensione The Legend of Heroes: Trails through Daybreak

    Partendo da questi presupposti, è facile intuire che questo undicesimo capitolo non presenta alcun collegamento importante, per narrativa e personaggi, ai precedenti. Qualche cenno e qualche piccolo easter egg sparsi qua e là faranno sicuramente piacere ai fan di vecchia data, ma nulla tolgono, in termini di godimento generale di Trails trough Daybreak, a tutti coloro che non sapranno coglierli. Ecco quindi il giusto compromesso: un vero e proprio reboot narrativo della serie di The Legend of Heroes.

    The Other Side of the Cloudy Sky | Recensione The Legend of Heroes: Trails through Daybreak

    Siamo nella repubblica di Calvard, un luogo decisamente non nuovo per i fan della serie, ma che era stato soltanto accennato nei capitoli precedenti. Il nostro protagonista è il giovane adulto Van Arkride che, proprio grazie alla maggiore età rispetto ai MC degli altri capitoli, risulta quasi più convincente sin dalle prime battute: orientato, molto informato sul mondo che lo circonda, sulle meccaniche che muovono la società e sul come muoversi nelle zone d’ombra per portare a termine il proprio lavoro senza sfociare nell’illegalità. Questo perché Van è uno “spriggan”, un tuttofare, se vogliamo, che viene ingaggiato per compiere lavori più o meno leciti.

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    Ed è proprio questo che rende Van interessante sin da subito: il suo essere un personaggio grigio, quasi un antieroe. Segue la sua morale e l’eterna necessità di avere denaro in tasca per vivere, senza mai però sconfinare nell’illegalità vera e propria. Van conosce, praticamente all’inizio del gioco, la giovanissima Agnès Claude, una studentessa che ingaggia il tuttofare per un compito all’apparenza davvero semplice e banale, ma che li porterà ad imbarcarsi in un’avventura estremamente complicata e… lunga. Per portare a termine un playthrough di Trails trough Daybreak, infatti, dipendentemente da quanto punterete al completismo, vi serviranno un ammontare di ore che va dalle 55 alle 100 abbondanti.

    Recensione The Legend of Heroes: Trails through Daybreak, un nuovo inizio

    Unmitigated Evil | Recensione The Legend of Heroes: Trails through Daybreak

    La quantità di contenuto è tanta, è vero, ma Trails trough Daybreak è decisamente più “facile” da seguire e da esplorare rispetto ai capitoli precedenti. Tutti gli indicatori più importanti sono segnati sulla minimappa e qualsiasi cosa non è invece rintracciabile lì è semplicemente terziario, conversazioni o interazioni utili esclusivamente all’approfondimento del mondo di gioco. Un mondo di gioco per l’appunto convincente a tutto tondo, ma del resto siamo abituati alle ottime capacità di scrittura degli sceneggiatori della serie di The Legend of Heroes. Anche il cast funziona quasi in toto, sebbene qualche personaggio sia troppo ancorato agli stereotipi giapponesi più classici, ma il fatto che vengano introdotti gradualmente li rende tutti apprezzabili o quantomeno digeribili.

    Tornano tutti i compiti secondari tipici della serie, così come l’esplorazione di mappe ricche di nemici da sconfiggere e oggetti da trovare, all’aperto o al chiuso come nel caso dei classici dungeon. Sono invece venuti a mancare i minigiochi: terribile l’assenza della pesca, ad esempio. Nonostante lo shock, ammettiamo candidamente che col proseguire delle ore di gioco determinate assenze si sono fatte sentire meno. Soprattutto perché compensate dalla miriade di missioni secondarie e dall’introduzione di un sistema di moralità, chiamato LGC (Law, Gray, Chaos), che va a determinare la disponibilità o meno di interazioni e compiti secondari per Van. Un protagonista grigio, dicevamo, ma altrettanto formabile nella moralità dal giocatore stesso.

    Recensione The Legend of Heroes: Trails through Daybreak, un nuovo inizio

    Tharbad Night | Recensione The Legend of Heroes: Trails through Daybreak

    Siamo giunti al momento più complesso di questa recensione di The Legend of Heroes: Trails trough Daybreak. Parlarvi del sistema di combattimento di qualsiasi capitolo del franchise è, ormai, una vera e propria impresa memorabile: complice la lunghezza stessa della serie e tutte le modifiche apportate al core gameplay nel corso degli anni, che lo hanno reso stratificato e complesso, ma al contempo affascinante e appagante, non si può dare una descrizione accurata delle meccaniche di base senza scadere nella scrittura di una guida vera e propria. Vogliamo dunque concentrarci, principalmente, sulle novità apportate in Trails trough Daybreak. La prima è l’introduzione del combattimento action in tempo reale.

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    Sentiamo già da qui le urla dei fan di vecchia data inorriditi dalla lettura di queste parole, ma sereni e tranquilli: non è come pensate. I ragazzi di Nihon Falcom non si sono confusi con l’altra loro serie di punta, Ys (qui la nostra recensione di Monstrum Nox!), ma semplicemente hanno aggiunto una componente abbozzata di combattimento in tempo reale utile per abbattere i nemici più deboli o indebolire quelli più potenti. Van ha a disposizione una singola combo leggera, una schivata e il lancio di un attacco speciale che può spezzare la guardia dei nemici più potenti e permettervi di iniziare il vero e proprio combattimento a turni da una posizione di vantaggio.

    Recensione The Legend of Heroes: Trails through Daybreak, un nuovo inizio

    Namonaki Akumu no Hate | Recensione The Legend of Heroes: Trails through Daybreak

    E sebbene avremmo preferito che questa componente fosse un po’ più curata, specialmente nella quantità di attacchi performabili, ammettiamo che serve molto a spezzare la monotonia degli scontri e a velocizzare l’esplorazione delle aree. E soprattutto, a velocizzare le fasi di grinding. Per il resto, il sistema di combattimento a turni di Trails trough Daybreak si pone sulla stessa linea e sullo stesso grado di complessità dei capitoli precedenti. Ci troviamo di fronte ad un sistema di combattimento a turni che prevede attacchi standard e attacchi speciali, combo ed effetti secondari, controllo dell’ordine delle azioni in campo, abilità collegate fra i combattenti e molto altro. Tutte meccaniche già viste, insomma, ma che in Trails trough Daybreak sono state ulteriormente rifinite. Permane il solito problema dell’introdurre un sistema così stratificato ai nuovi arrivati: la grande quantità di tutorial non è d’aiuto e può, anzi, essere disarmante.

    Anche la personalizzazione dei protagonisti riprende i capitoli precedenti, ma introduce un nuovo sistema: Xipha. La combinazione delle tantissime componenti acquistabili e trovabili getta luce su una gamma di build così diverse fra loro (e così tante, soprattutto) da rendere quasi impossibile una run uguale ad un’altra. Un sistema molto appagante, sia per i nuovi arrivati sia per i giocatori più esperti. Anche in questo caso, spiegarlo è davvero complesso, e rimandiamo eventuali approfondimenti ad una guida apposita.

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    Recensione The Legend of Heroes: Trails through Daybreak, un nuovo inizio

    Rise of the Grendel | Recensione The Legend of Heroes: Trails through Daybreak

    Abbiamo testato Trails trough Daybreak, per la stesura di questa recensione, su PlayStation 5. Partiamo da un presupposto: il gioco, sebbene sia arrivato in occidente solo recentemente, è in realtà datato 2021, con una versione next-gen uscita in Giappone un anno dopo, nel 2022. Capirete bene che due anni, per una produzione low budget e che rimane in linea con gli standard del franchise di Nihon Falcom, siano molto impattanti. Per questo motivo, sebbene l’immagine sia estremamente pulita e nitida, così come il frame rate si mantenga rocceo e stabile per tutta la durata dell’avventura, le animazioni e il livello di dettaglio sia nettamente inferiore rispetto ad altri competitor del genere, specialmente se guardiamo al mercato dei AAA.

    C’è però da sottolineare la bontà della colonna sonora e del doppiaggio in generale, sia quello giapponese sia quello inglese, nonché dell’adattamento in lingua inglese. Come spesso diciamo, nelle recensioni dei titolo di Nihon Falcom, serve decisamente un salto in avanti in termini tecnici per la compagnia e speriamo che il prossimo sia quello definitivo.

    Recensione The Legend of Heroes: Trails through Daybreak, un nuovo inizio

    In the Dawn 

    Siamo dunque giunti alle battute finali di questa recensione di The Legend of Heroes: Trails trough Daybreak. Un vero e proprio colpo di spugna, un soft-reboot di una serie che ha appassionato per decenni i fan da tutto il mondo, che riparte con un nuovo arco narrativo da ottime premesse e una buona caratterizzazione dei personaggi. Un’avventura da vivere sempre concentrati, però, specialmente a causa delle tante meccaniche di gioco da scoprire ed imparare ad usare. D’altronde, parliamo sempre di un franchise ben piantato nel mondo dei JRPG, con un sistema di combattimento sicuramente appagante, ma tanto stratificato da apparire complicato in prima battuta. Il comparto tecnico, come sempre nel caso dei titoli di Nihon Falcom, necessiterebbe di una revisione in toto. In fin dei conti, però, ciò che importa è che i fan troveranno in Trails trough Daybreak un ottimo punto di partenza per qualcosa di nuovo, mentre i nuovi arrivati un gioco di ruolo divertente e interessante. Da scoprire passo dopo passo!

    The Legend of Heroes: Trails through Daybreak è ora disponibile su PC, PS4, PS5 e Nintendo Switch. Fateci sapere che cosa ne pensate voi qua sotto nei commenti e restate sintonizzati con noi di tuttotek.it per tutte le news, le guide e le recensioni a tema videoludico e tech! E se siete interessati a chiavi di gioco a prezzi vantaggiosi, vi consigliamo di dare un’occhiata al catalogo di InstantGaming

    Punti a favore

    • Un nuovo inizio per una serie iconica
    • Narrativa e personaggi molto interessanti
    • Sistema di combattimento sempre affascinante…

    Punti a sfavore

    • … ma ormai poco accessibile
    • Tecnicamente insufficiente per gli standard di oggi
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